Aggiornare le competenze perchè è così importante?
Oggi riportiamo stralci di un articolo dello scorso anno, spunti di riflessione sul forte cambiamento richiesto alle professioni e, prima ancora, alla didattica ed alla formazione.
La tecnologia cambia il volto al mercato del lavoro. Lo fa talmente velocemente che i lavoratori vedranno modificare il 50-60% delle attività che svolgono oggi nel giro di 5 anni.
E’ quanto è emerso dal “Forum sul lavoro del futuro e le nuove competenze” organizzato dal Sole 24 Ore con rappresentanti di atenei e aziende operanti a livello mondiale.
“Il mercato del lavoro sta attraversando una fase di profondo cambiamento legato alle nuove tecnologie e ’automazione ne rappresenta una delle conseguenze principali“.
In realtà, viene sottolineato nell’articolo, non esiste alcuna prova che il lavoro umano sparirà se non nel 5-10% dei casi e per le attività più ripetitive, ma è senza dubbio evidente un cambiamento delle abilità richieste ai lavoratori» .
Oggi è forte l’esigenza di “riformare” le competenze, da aggiornare almeno ogni sei mesi (formazione aziendale)
Non basteranno hard skill e soft skill, ma serviranno competenze nuove, al confine tra le attuali abilità tecniche, manageriali ed empatiche per consentire ai lavoratori di reinventarsi di fronte alle innovazioni tecnologiche.
Emerge l’esigenza di un nuovo «Patto per l’educazione, la formazione e l’orientamento al lavoro» che si basa su tre pilastri: un approccio settoriale con investimenti pluriennali, supportati dalla leva fiscale e dai fondi interprofessionali; l’innovazione dei servizi per l’impiego con nuove soluzioni tecnologiche e il rafforzamento delle competenze degli operatori; una didattica flessibile grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie digitali.
Quindi, una vera e propria rivoluzione che parte dal modo di fare didattica: occorre fare innovazione di processo perché la tecnologia digitale cambia le modalità con cui si trasferiscono i contenuti e diventa sempre più importante utilizzarla.
Fonte Il Sole 24 Ore, luglio 2019, Francesca Barbieri e Matteo Prioschi