Corso per Tatuatori
Molti approfondimenti storici e curiosità sull’evoluzione e la nascita del tatuaggio sono trattati nel nostro corso per tatuatori.
La storia del tatuaggio ha un’importanza fondamentale per chi vuole intraprendere questa professione.
Ecco alcune piccole curiosità sulla Storia del Tatuaggio:
1) Il termine “Tattoo” deriva da tau-tau, onomatopea che riproduce il rumore del legno che picchia sull’ago usato per il tatuaggio. Il temine fu coniato dall’esploratore britannico James Cook, che effettuò tre viaggi in Oceania tra il 1769 e il 1779, anno della sua morte.
2) Il tatuaggio più antico oggi conosciuto è stato scoperto sul corpo di un uomo di 5000 anni fa ritrovato sulle Alpi austriache.
3) Per molti popoli il tatuaggio è associato ad un rituale di iniziazione. I ragazzi della tribù Dayak del Borneo, ad esempio, venivano tatuati durante la cerimonia di passaggio all’età adulta con la Rosa del Borneo, un fiore contenente una spirale che rappresenta un girino che si tramuta in rana, simbolo del ciclo della vita.
4) Nell’arcipelago polinesiano delle Marchesi, alla morte di una persona, si rimuovevano completamente i suoi tatuaggi, in modo che si presentasse “senza macchia” davanti agli dei. Al contrario, per diversi popoli come i Maori o gli abitanti delle Fiji, i demoni dell’oltretomba avrebbero impedito l’accesso a chi non possedeva tatuaggi.
5) Secondo la tradizione birmana il corpo è diviso in 12 zone, ciascuna destinata ad un tatuaggio specifico: la figura di Buddha sulla testa, un ragno sulla fronte, le farfalle sulle orecchie, un geco o una piccola quaglia sulla gola e sulle guance, segni circolari e creature celesti su spalle e schiena, un geco mentre aggredisce uno scarafaggio e un ragno a caccia di una mosca sulle braccia, una coppia di pappagalli sull’avambraccio, figure demoniche sulle anche, una coppia di pavoni o gechi sull’inguine, gatti, tigri, uccelli e demoni sulle cosce, demoni, quaglie e squame di pesce sulle ginocchia.
6) Presso molti popoli il tatuaggio era uno strumento per evidenziare le distinzioni sociali. Ad esempio le giovani dei Payagua , una popolazione del Sud America, venivano tatuate con delle linee sul mento quando si sposavano (a dieci anni) e più alto era il loro lignaggio, maggiore era il numero delle linee tatuate.
7) Tra le popolazioni dell’America meridionale sembra fosse abitudine farsi tatuare i contratti stipulati sulla pelle. Inoltre, in alcune isole meridionali del continente, durante i periodi di carestia venivano tatuati segni particolari che indicavano di dare nutrimento a chi portava il tatuaggio, poiché in situazioni simili aveva aiutato altri.
8) Nell’Europa medioevale il tatuaggio venne vietato da Papa Adriano I nel 787 durante il Concilio Ecumenico di Nicea. Il tatuaggio sopravvisse comunque in alcuni santuari come Gerusalemme e Loreto, dove i frati stessi, nonostante il veto papa, tatuavano ai pellegrini croci e simboli religiosi a testimonianza dell’esperienza. La pratica del tatuaggio (il “Segno di Caino”) si diffuse in seguito anche tra gli artigiani come segno di appartenenza alle diverse corporazioni.
9) Come la Bibbia (nel Libro del Levitico), anche il Corano vieta la pratica dei tatuaggi. Ciononostante, era un’abitudine diffusa tra i pellegrini islamici in visita alla Mecca farsi fare tatuaggi commemorativi.
10) In Europa la moda del tatuaggio esotico si diffuse negli ultimi decenni dell’Ottocento, portata da marinai, ufficiali e dignitari britannici di ritorno dal Giappone. Uno dei più importanti tatuatori giapponesi dell’epoca era Hori Chyo, che divenne famoso quando, nel 1882, tatuò i due figli di Edoardo VII di Inghilterra. Chyo, detto “Imperatore del tatuaggio” fu in seguito accusato di violare la legge che proibiva di tatuare i giapponesi e fu costretto a terminare la propria attività ma tornò poi a lavorare grazie al finanziamento di un miliardario americano.
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